Cassazione civile Sez. VI-3 ordinanza n. 38587 del 6 dicembre 2021

(1 massima)

(massima n. 1)

Ai fini dell'individuazione del mezzo di impugnazione di un provvedimento, deve contemperarsi il principio secondo il quale il giudice non ha il potere di sottrarlo al gravame rivestendolo di una forma diversa da quella prevista dalla legge con quello che impone di non consentire alla parte di esperire un mezzo vietato, sicché il principio dell'apparenza deve prevalere sul contrario principio cd. "sostanzialistico" nelle ipotesi in cui la forma e la qualificazione del provvedimento, sebbene non corrette, risultino determinate da consapevole scelta del giudice, ancorché non esplicitata con motivazione espressa, così ingenerando un affidamento incolpevole della parte in ordine al regime di impugnazione. (Fattispecie relativa a declaratoria di inammissibilità di regolamento di competenza proposto avverso un provvedimento attinente alla questione di rito concernente la ripartizione degli affari tra sezione ordinaria e sezione fallimentare del medesimo tribunale, il quale, al di là dell'atecnico ed erroneo riferimento all' "incompetenza", non conteneva indici che inducessero, in maniera univoca, a ritenere che il giudice avesse qualificato, sia pure non correttamente, la questione sottopostagli in termini di "questione di competenza"). (Dichiara inammissibile, TRIBUNALE SIRACUSA, 03/09/2020).

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