Cassazione penale Sez. III sentenza n. 41839 del 30 settembre 2008

(1 massima)

(massima n. 1)

Il potere-dovere del giudice di disapplicare la normativa nazionale per contrasto con le direttive europee riguarda le ipotesi di contrasto con una norma comunitaria dotata di efficacia diretta negli ordinamenti interni e tali non sono (poiché non sono self executing) le direttive alle quali ha dato attuazione il decreto Ronchi. La sentenza interpretativa della Corte di giustizia la quale rilevava un contrasto del diritto interno rispetto a una direttiva comunitaria non direttamente applicabile poteva costituire il presupposto non per la disapplicazione della norma nazionale, ma di una questione di legittimitą costituzionale della norma interna per violazione degli artt. 11 e 117 Cost. L'art. 264, comma 1, lett. l) del D.Lgs. n. 152/2006 ha abrogato espressamente la norma di interpretazione autentica di cui all'art. 14, legge n. 178/2002 e ha introdotto una nuova definizione di sottoprodotto, sottratto, a determinate condizioni, all'applicazione della disciplina sui rifiuti. A fronte di tale pił recente normativa la disciplina di cui all'art. 14 costituisce comunque nel caso concreto "norma pił favorevole" per l'imputato e conseguentemente deve essere applicata ai sensi dell'art. 2, comma 3, c.p.

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