Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39047 del 24 settembre 2019

(1 massima)

(massima n. 1)

La parola "mafioso" assume carattere offensivo e infamante e, laddove comunicata a pił persone per definire il comportamento di taluno, in assenza di qualsiasi elemento che ne suffraghi la veridicitą, integra il delitto di diffamazione, sostanziandosi nella mera aggressione verbale del soggetto criticato. (Fattispecie relativa al commento critico, pubblicato su "facebook" dall'ex-sindaco di un comune siciliano, del comportamento tenuto dal sindaco in carica nella designazione dei candidati per le elezioni locali, comportamento definito dal ricorrente come "imposizione o agire mafioso").

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