Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8300 del 25 febbraio 2019

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di reati contro la pubblica amministrazione, integra il delitto di istigazione alla corruzione la condotta del pubblico agente che si attivi per instaurare un rapporto paritetico con il privato volto al mercimonio dei propri poteri, a condizione che la stessa, con valutazione "ex ante" effettuata tenendo conto delle circostanze concrete, risulti potenzialmente idonea a indurre il privato ad accedere all'accordo corruttivo. (In motivazione, la Corte ha precisato che l'idoneitą della condotta va valutata in considerazione dell'entitą del corrispettivo richiesto dal pubblico ufficiale, delle qualitą personali del destinatario della proposta e del suo interesse al rilascio dell'atto oggetto della compravendita).

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