Cassazione civile sentenza n. 21570 del 3 settembre 2018

(1 massima)

(massima n. 1)

Occorre ribadire che la l. n. 223 del 1991, nel prevedere agli artt. 4 e 5 la puntuale, completa e cadenzata procedimentalizzazione del provvedimento datoriale di messa in mobilitą, ha introdotto un significativo elemento innovativo consistente nel passaggio dal controllo giurisdizionale, esercitato ex post nel precedente assetto ordinamentale, ad un controllo dell'iniziativa imprenditoriale concernente il ridimensionamento dell'impresa, devoluto ex ante alle organizzazioni sindacali, destinatarie di incisivi poteri di informazione e consultazione secondo una metodica gią collaudata in materia di trasferimenti di azienda. I residui spazi di controllo devoluti al giudice in sede contenziosa non riguardano pił, quindi, gli specifici motivi della riduzione del personale, ma la correttezza procedurale dell'operazione, con la conseguenza che non possono trovare ingresso, in sede giudiziaria, tutte quelle censure con le quali, senza contestare specifiche violazioni delle prescrizioni dettate dai citati artt. 4 e 5 e senza fornire la prova di maliziose elusioni dei poteri di controllo delle organizzazioni sindacali e delle procedure di mobilitą al fine di operare discriminazioni tra i lavoratori, si finisce per investire l'autoritą giudiziaria di un'indagine sulla presenza di "effettive" esigenze di riduzione o trasformazione dell'attivitą produttiva (Cass. n. 21541 del 2006; Cass. n. 5089 dei 2009; Cass. n. 2516 del 2012; Cass. n. 3176 del 2017 e molte altre).

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