Consiglio di Stato Sez. Ad. Plen. sentenza n. 7 del 20 settembre 2017

(1 massima)

(massima n. 1)

Va ribadito, con riferimento alla disciplina previgente alla legge 31 dicembre 2012, n. 247 (riforma dell'ordinamento della professione forense), il tradizionale insegnamento secondo il quale i provvedimenti della commissione esaminatrice degli aspiranti avvocati, che rilevano l'inidoneitą delle prove scritte e non li ammettono all'esame orale, vanno di per sé considerati adeguatamente motivati anche quando si fondano su voti numerici, attribuiti in base ai criteri da essa predeterminati, senza necessitą di ulteriori spiegazioni e chiarimenti, valendo comunque il voto a garantire la trasparenza della valutazione.

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