Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32475 del 25 luglio 2013

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di reato continuato, la detenzione in carcere o altra misura limitativa della libertā personale, subita dal condannato tra i reati separatamente giudicati, non č di per sé idonea ad escludere l'identitā del disegno criminoso e non esime il giudice dalla verifica in concreto di quegli elementi (quali ad esempio la distanza cronologica, le modalitā esecutive, le abitudini di vita, la tipologia dei reati, l'omogeneitā delle violazioni, etc.) che possono rivelare la preordinazione di fondo che unisce le singole violazioni.

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