Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49476 del 23 dicembre 2009

(1 massima)

(massima n. 1)

È legittima la decisione con cui il giudice di merito, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigetti l'istanza di applicazione della continuazione - tra reati di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti susseguitisi per dieci anni - fondata sul medesimo titolo di reato, sulla comune non eccessiva gravità dei fatti e sulla non grande distanza temporale tra essi intercorrenti, in quanto ciò non è sufficiente ad integrare l'unicità del disegno criminoso con la conseguenza che le singole manifestazioni della volontà violatrice della norma o delle norme esprimono l'attuazione, sia pure dilazionata nel tempo, di un'unica, pregnante, irripetuta determinazione intellettiva.

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