Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4209 del 29 gennaio 2009

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di reato continuato, nel determinare la pena complessiva, il giudice non solo deve individuare il reato più grave, stabilendo la pena base applicabile per tale reato, ma deve anche calcolare l'aumento di pena per la continuazione in modo distinto per i singoli reati satelliti anziché unitariamente. (Fattispecie nella quale è stata esclusa la violazione del divieto di "reformatio in peius" da parte del giudice d'appello che, nel calcolare l'aumento per i reati in continuazione, aveva frazionato l'aumento per ciascun reato satellite anziché determinarlo globalmente in maniera unitaria).

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