Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1541 del 4 maggio 2000

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di liberazione condizionale, fra gli elementi valutabili ai fini dell'acquisizione di prova certa del ravvedimento può essere considerato, congiuntamente a qualsiasi elemento sintomatico desumibile dalla condotta tenuta durante l'esecuzione della pena, il grado di interesse e di concreta disponibilità del condannato a fornire alla vittima del reato ogni possibile assistenza, purché compatibile con il doveroso rispetto della personale riservatezza e delle autonome decisioni di questa. Ne consegue che non è possibile escludere l'interessamento del condannato, qualora si accerti l'indisponibilità della persona offesa ad accettarlo.

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