Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1153 del 11 maggio 1993

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di reato continuato, per l'individuazione della violazione pił grave, il giudice deve tener conto anche di tutte le circostanze, aggravanti e attenuanti, ravvisabili nel caso concreto, e operare gli aumenti o le diminuzioni di pena che, entro i limiti previsti dalla legge, ritiene opportuni. (Nella specie č stato ritenuto corretto l'operato del giudice di merito che aveva dapprima calcolato le diminuzioni sulla pena-base dovuta alla concessione delle attenuanti e poi aveva stabilito il quantum di aumento a titolo di continuazione).

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