Cassazione civile Sez. VI-3 sentenza n. 15137 del 22 luglio 2016

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di espressioni sconvenienti o offensive contenute in atti processuali, quando l'istanza di cancellazione provenga dalla parte, la sua idoneitą al raggiungimento dello scopo di sollecitare il potere officioso del giudice esige, a pena di nullitą, che essa individui, con precisione, le espressioni "de quibus".

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