Cassazione civile Sez. III sentenza n. 5586 del 20 marzo 2015

(1 massima)

(massima n. 1)

Nel giudizio di revocazione ordinaria di un atto di disposizione patrimoniale compiuto dal debitore, qualora sopravvenga il fallimento di questi, il curatore può subentrare nell'azione in forza della legittimazione accordatagli dall'art. 66 legge fall., accettando la causa nello stato in cui si trova, sicché trattandosi di azione che il curatore trova nella massa fallimentare e si identifica con quella che i creditori avrebbero potuto esperire prima del fallimento, la prescrizione decorre anche nei confronti della curatela, ai sensi dell'art. 2903 cod. civ., dalla data dell'atto impugnato, mentre il compimento di un atto interruttivo della stessa da parte di uno dei creditori, cui il curatore sia subentrato ex art. 66 cit., giova alla massa fallimentare.

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