Cassazione civile Sez. V sentenza n. 24955 del 6 novembre 2013

(1 massima)

(massima n. 1)

La cancellazione della societą di persone dal registro delle imprese ne determina l'estinzione, (nella specie, conseguente alla venuta meno della pluralitą dei soci ex art. 2272, primo comma, n. 4 e 2308 c.c.) e la priva della capacitą di stare in giudizio, operando un fenomeno di tipo successorio, in forza del quale i rapporti obbligatori facenti capo all'ente non si estinguono ma si trasferiscono ai soci, i quali ne rispondono, a seconda del regime giuridico dei debiti sociali cui erano soggetti "pendente societate", nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente. Ne consegue che, in tale evenienza, i soci, subentrano anche nella legittimazione processuale gią in capo all'ente estinto, determinandosi una situazione di litisconsorzio necessario per ragioni processuali, a prescindere dalla scindibilitą o meno del rapporto sostanziale. (Principio reso dalla S.C., con cassazione dell'impugnata sentenza e dichiarazione di nullitą dei giudizi di merito e rinvio al giudice di primo grado, poiché fin dall'inizio il giudizio era stato instaurato da un solo socio).

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