Cassazione civile Sez. V sentenza n. 7316 del 29 marzo 2006

(1 massima)

(massima n. 1)

L'impugnazione proposta ai sensi dell'art. 327, secondo comma, c.p.c. è inammissibile qualora il contumace, che ne ha l'onere, non provi la sussistenza di una delle nullità indicate dalla norma di rito e della mancata conoscenza fattuale del processo, dovuta alla specifica nullità dedotta, in ragione di un dimostrato nesso di causalità. Ciò posto, l'esecuzione, in violazione della disposizione di cui all'art. 330, primo comma, c.p.c., della notifica dell'atto di appello alla parte personalmente nel suo domicilio reale, e non al procuratore costituito presso il quale essa abbia eletto domicilio, se integra una delle nullità previste dall'art. 327, secondo comma, c.p.c., non ha tuttavia la potenziale attitudine di impedire una conoscenza minima del processo da parte del contumace, non legittimando quindi la proposizione oltre l'ordinario termine annuale dell'impugnazione della sentenza emessa in esito a quel processo.

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