Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12338 del 16 marzo 2018

(1 massima)

(massima n. 1)

Le dichiarazioni rese dal fallito al curatore non sono soggette alla disciplina di cui all'art. 63, comma 2, cod. proc. pen., che prevede l'inutilizzabilitā delle dichiarazioni rese all'autoritā giudiziaria o alla polizia giudiziaria, in quanto il curatore non rientra tra dette categorie di soggetti e la sua attivitā non č riconducibile alla previsione di cui all'art. 220 disp. att. cod. proc. pen. che concerne le attivitā ispettive e di vigilanza. (In motivazione, la Corte ha chiarito che le relazioni del curatore costituiscono prova documentale qualsiasi sia il loro contenuto e legittimamente sono inserite nel fascicolo processuale).

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