Cassazione penale Sez. Unite sentenza n. 27 del 12 febbraio 2000

(2 massime)

(massima n. 1)

Il ricorso per cassazione, impropriamente proposto avverso il provvedimento del pubblico ministero che dispone circa l'esecuzione di sentenza penale di condanna, non può essere qualificato come istanza idonea ad attivare il procedimento di incidente di esecuzione, in applicazione del principio, dettato per le impugnazioni stricto sensu dall'art. 568 comma 5 c.p.p.

(massima n. 2)

Quando, in presenza di un provvedimento di esecuzione di una sentenza penale emesso dal pubblico ministero nell'ambito delle sue funzioni istituzionali, l'interessato abbia proposto, anziché incidente di esecuzione, ricorso per cassazione, quest'ultimo, poiché riguarda un provvedimento non giurisdizionale, né suscettibile di impugnazione, è inammissibile, a nulla rilevando che con esso siano stati dedotti vizi di legittimità, e non è qualificabile come incidente di esecuzione con la contestuale trasmissione degli atti al giudice competente. (La Corte ha, peraltro, precisato che la declaratoria di inammissibilità del ricorso non preclude la facoltà di attivare in ogni tempo la procedura incidentale di esecuzione, il provvedimento emesso all'esito della quale è ricorribile per cassazione).

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