Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1741 del 26 ottobre 1993

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di libertà personale, per l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare, è richiesta la sussistenza di «gravi indizi». Dalla mancata ripetizione della specificazione, contenuta nell'art. 192 c.p.p. circa la convergenza e precisione dei medesimi si desume che, in presenza di indizi tra loro contrastanti, è indispensabile utilizzare elementi di rilevante consistenza, dotati di un così alto grado di attendibilità, da determinare un complessivo scadimento di quelli opposti. Questi ultimi dovranno pertanto costituire esclusivamente la traccia di una diversa tesi, da sottoporre comunque a ponderata analisi, anche se al limitato fine di disattenderla e conseguentemente di rafforzare il giudizio già espresso. Ne deriva che il suddetto provvedimento può essere fondato anche su un indizio unico.

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