Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25517 del 22 maggio 2017

(1 massima)

(massima n. 1)

Anche per i reati associativi relativamente ai quali operi, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, la presunzione di adeguatezza esclusiva, in presenza dei gravi indizi di colpevolezza, della custodia cautelare in carcere, ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., deve ritenersi comunque necessario, quando dall'epoca dei fatti contestati sia trascorso un notevole lasso di tempo, che il giudice fornisca specifica motivazione in ordine alla ritenuta permanenza di una attuale e concreta pericolositą del soggetto, specie quando a quest'ultimo venga addebitata la semplice partecipazione, circoscritta nel tempo, a sodalizi criminali che, pur qualificabili come di tipo mafioso o assimilato, non siano tuttavia compresi tra quelli notoriamente caratterizzati da tendenziale stabilitą nel tempo.

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