Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14815 del 27 marzo 2017

(2 massime)

(massima n. 1)

Risponde di concorso nel reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2 del D.L.vo n. 74/2000) il soggetto che, d'intesa con gli autori delle dichiarazioni, fornisca ai medesimi, nell'ambito dell'attività di “esperto contabile” p Bene è ritenuta la configurabilità del reato di cui all'art. 348 c.p. (abusivo esercizio di una professione) nella condotta costituita dalla somministrazione ad un cavallo, senza prescrizione del medico veterinario, da parte di soggetto privo di abilitazione professionale, di un farmaco antidolorifico, nulla rilevando in contrario che trattisi di farmaco c.d. “da banco”, acquistabile in farmacia senza necessità di ricetta medica. restata in loro favore, le fatture per operazioni inesistenti all'uopo fatte predisporre da terzi.

(massima n. 2)

Dà luogo alla configurabilità del reato di esercizio abusivo di una professione (art. 348 c.p.) l'attività di “esperto contabile” svolta da soggetto che non sia iscritto nell'apposita sezione B dell'Albo unificato dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, istituito con il D.L.vo 28 giugno 2005 n. 139, sempre che tale condotta sia posta in essere successivamente all'entrata in vigore di detta norma.

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