Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3606 del 24 gennaio 2017

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di corruzione, configura il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio - e non il pił lieve reato di corruzione per l'esercizio della funzione di cui all'art. 318 cod. pen. - lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, che si traduca in atti, che, pur formalmente legittimi, in quanto discrezionali e non rigorosamente predeterminati nell'an, nel quando o nel quomodo, si conformino all'obiettivo di realizzare l'interesse del privato nel contesto di una logica globalmente orientata alla realizzazione di interessi diversi da quelli istituzionali.

(massima n. 2)

Risponde del reato di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e non di quello di traffico di influenze illecite il soggetto che ponga in essere un'attivitą di intermediazione finalizzata a creare un collegamento tra corruttore e corrotto.

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