Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44667 del 24 ottobre 2016

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, l'aggravante della disponibilitā di armi, prevista dai commi quarto e quinto dell'art. 416-bis cod. pen., č configurabile a carico dei partecipi che siano consapevoli del possesso delle stesse da parte della consorteria criminale o che per colpa lo ignorino. (Fattispecie relativa alla riconosciuta esistenza di una associazione unitaria, radicatasi nel torinese ed operativamente autonoma, costituita da una federazione di "locali" di 'ndrangheta, in cui la Corte ha precisato che, ai fini della ravvisabilitā dell'aggravante in esame, č necessario fare riferimento al sodalizio nel suo complesso, prescindendo da quale specifico soggetto o da quale specifica "locale" abbia la concreta disponibilitā delle armi).

(massima n. 2)

Nel caso di condanna per reati di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, l'applicazione della misura di sicurezza prevista dall'art. 417 cod. pen. non richiede l'accertamento in concreto della pericolositā del soggetto, dovendosi ritenere operante, al riguardo, una presunzione semplice, desunta dalle caratteristiche del sodalizio criminoso e dalla persistenza nel tempo del vincolo malavitoso, che puō essere superata quando siano acquisiti elementi idonei ad escludere in concreto tale pericolositā.

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