Cassazione civile Sez. II sentenza n. 2630 del 31 marzo 1990

(1 massima)

(massima n. 1)

I beni che i coeredi non donatari possono prelevare dalla massa ereditaria a seguito della collazione per imputazione effettuata dai coeredi donatari, devono essere stimati per il valore che avevano all'epoca dell'apertura della successione e non gią al momento della divisione, perché detti prelevamenti, pur costituendo una delle fasi in cui si attua la divisione, non si identificano con le operazioni divisionali vere e proprie, avendo, al pari della collazione, il prevalente scopo di assicurare la paritą di trattamento fra coeredi donatari e coeredi non donatari.

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