Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1474 del 14 maggio 1997

(1 massima)

(massima n. 1)

Il problema della configurabilitą della continuazione tra reato associativo e reato-fine non va impostato in termini di compatibilitą strutturale: nulla infatti in rerum natura si oppone alla circostanza per cui, sin dall'inizio, nel programma criminoso dell'associazione, si concepiscano uno o pił reati-fine individuati nelle loro linee essenziali, cosģ che tra questi reati e quello associativo si possa ravvisare una identitą di disegno criminoso. Si tratta dunque di una quaestio facti la cui soluzione č rimessa volta a volta all'apprezzamento del giudice. (Fattispecie di ipotizzata continuazione tra associazione per delinquere di tipo mafioso e omicidio volontario, in relazione alla quale la Suprema Corte ha ritenuto immune di censure la valutazione del giudice di merito circa la mancata prova della unicitą di disegno criminoso tra le due fattispecie criminose).

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