Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013

(2 massime)

(massima n. 1)

Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura implicita, purché inequivoca e non semplicemente supposta. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto integrata l'ingiunzione ad adempiere nel contegno del figlio che, ottenuta giudizialmente l'assegnazione di una casa di abitazione a soddisfazione del diritto di credito al mantenimento nei confronti del genitore, si era opposto alle successive azioni da questi intentate per sfrattarlo dall'immobile, fino ad ottenerne il sequestro preventivo in sede penale).

(massima n. 2)

Integra gli estremi del tentativo del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice nella forma dell'elusione della misura cautelare a difesa del credito, a norma degli artt. 56 e 388, secondo comma, cod. pen., la condotta del genitore che, al fine di eludere il provvedimento emesso ex art. 700 cod. proc. civ. a tutela del diritto del figlio di ricevere il mantenimento mediante la messa a disposizione di una casa di abitazione, simula un contratto di alienazione dell'immobile in favore di terzi e, sulla base di questo atto, agisce davanti al giudice per ottenere lo sfratto dell'avente diritto, non riuscendo nell'intento per il sequestro giudiziario del bene.

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