Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26114 del 18 giugno 2003

(1 massima)

(massima n. 1)

Quando la simulazione oggettiva di un reato sia diretta a prospettare una falsa incolpazione dello stesso in danno di una persona determinata, si realizza un reato progressivo, ove il disvalore della simulazione č assorbito da quello della calunnia, e resta dunque escluso il concorso tra i due delitti.

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