Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32019 del 29 luglio 2003

(1 massima)

(massima n. 1)

La persona offesa del reato di omissione di atti di ufficio, nell'ipotesi di cui al primo comma dell'art. 328 c.p., è la sola pubblica amministrazione in quanto il bene protetto dalla fattispecie è il buon andamento della pubblica amministrazione, anche se ciò non esclude che il pubblico interesse possa coincidere anche con un interesse privato e quindi che il reato possa diventare plurioffensivo; in tale caso il giudice di merito, con valutazione non sindacabile dal giudice di legittimità, deve accertare la coincidenza dell'interesse. (Fattispecie relativa alla dichiarazione di inammissibilità dell'opposizione a richiesta di archiviazione avanzata da un privato in relazione all'inosservanza da parte del sindaco del dovere di far rispettare un'ordinanza di ripristino di una strada comunale, non avendo provato di aver uno specifico interesse all'esecuzione dell'ordinanza).

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