Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8949 del 9 agosto 2000

(1 massima)

(massima n. 1)

Ai fini della configurabilità del reato di rifiuto di atti d'ufficio è necessario, che il pubblico ufficiale sia consapevole del suo contegno omissivo, nel senso che deve rappresentarsi e volere la realizzazione di un evento contra jus; tale requisito di illiceità speciale delimita la rilevanza penale solamente a quelle forme di diniego di adempimento che non trovano alcuna plausibile giustificazione alla stregua delle norme che disciplinano il dovere di azione. (Nella specie la Corte ha annullato senza rinvio, perché il fatto non costituisce reato, la decisione di merito con la quale si era ritenuta la sussistenza del delitto da parte di vigili sanitari che non avevano proceduto al sequestro disposto dal Gip di caseifici operanti senza autorizzazione allo scarico di acque reflue, perché, due giorni dopo la consegna dei provvedimenti di sequestro, gli opifici avevano ottenuto l'autorizzazione).

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