Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4612 del 5 maggio 1993

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di concorso morale, la partecipazione psichica può estrinsecarsi sotto forma o di istigazione, col provocare o rafforzare deliberatamente l'altrui proposito criminoso, o di agevolazione, facilitando la preparazione o la consumazione del crimine, ed il giudice di merito, nel ritenere tale tipo di concorso nel reato, deve precisare sotto quale forma esso si sia manifestato, indicando, gli elementi di prova al riguardo. (Nella specie, relativa ad annullamento sul punto concernente il concorso dell'imputata nell'omicidio, la S.C. ha osservato che la presenza della donna alle diverse fasi del litigio violento fra i due uomini, il ruolo dalla stessa avuto nel ripulire il pavimento sporco di sangue e nell'aiutare a deporre il cadavere in un sacco di spazzatura, a caricarlo sul furgone, a trasportarlo in zona periferica della città e a sotterrarlo, sono stati senza rigore logico assunti a prova della partecipazione morale della stessa alla uccisione, dal momento che il contributo materiale per fare sparire le tracce del delitto e occultare il cadavere della vittima può avere movente e spiegazione autonomi, potendo essere stato determinato dall'intento di aiutare il proprio uomo, cacciatosi nei guai, e dal tentativo disperato di fargli guadagnare l'impunità dall'omicidio commesso).

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