Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43768 del 25 ottobre 2013

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di applicazione della continuazione, il giudice della cognizione, che, in sede di applicazione della continuazione, individui il reato più grave in quello al suo esame e i reati satelliti in quelli giudicati con sentenza irrevocabile, non è vincolato dal divieto di "reformatio in peius", di cui all'art. 597, comma terzo, cod. proc. pen., per cui l'unico limite è quello della somma delle pene inflitte con ciascuna sentenza, stabilito dall'art. 671, comma secondo, stesso codice.

(massima n. 2)

In tema di recidiva, lo sbarramento quantitativo previsto dall'art. 99, ultimo comma, cod. pen. - secondo il quale "l'aumento della pena non può superare il cumulo delle pene risultante dalle condanne precedenti alla commissione del nuovo delitto non colposo" - è applicabile a tutte le ipotesi di recidiva e non solo a quella reiterata.

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