Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3526 del 23 gennaio 2014

(1 massima)

(massima n. 1)

La determinazione della pena nel caso di delitto tentato può essere indifferentemente effettuata con il cosiddetto metodo diretto o sintetico, cioè senza operare la diminuzione sulla pena fissata per la corrispondente ipotesi di delitto consumato, oppure con il calcolo bifasico, mediante scissione dei due momenti indicati, ferma la necessità del contenimento della riduzione della pena edittale prevista per il reato consumato da uno a due terzi e l'obbligo di motivazione per dare conto della scelta operata. (Nella specie, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza emessa in sede di appello che non aveva motivato in ordine alla specifica questione relativa alla mancata diminuzione di pena per il tentativo proposta dalla difesa dell'imputato).

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