Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8052 del 7 luglio 1998

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di delitti omicidiari deve qualificarsi come dolo diretto, e non meramente eventuale, anche quella particolare manifestazione di volontą dolosa definita dolo alternativo, che sussiste quando l'agente si rappresenta e vuole indifferentemente l'uno o l'altro degli eventi, morte o ferimento della vittima, casualmente ricollegabili alla sua condotta.

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