Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3434 del 8 aprile 1993

(1 massima)

(massima n. 1)

Il presupposto della non persistenza delle conseguenze dannose e pericolose del reato eliminabili dal contravventore è richiesto per essere ammessi all'oblazione discrezionale prevista dall'art. 162 bis c.p. per le contravvenzioni punite con pena alternativa, ma non può essere considerato una condizione per l'esercizio dell'oblazione ordinaria prevista per le contravvenzioni punite con la sola pena pecuniaria. (Nella specie, relativa ad annullamento di sentenza per violazione di legge, la Suprema Corte ha ritenuto che, poiché le contravvenzioni contestate all'imputato erano punite con la sola ammenda, questi doveva essere ammesso all'oblazione ordinaria ai sensi dell'art. 162 c.p., avendone fatto tempestiva richiesta, essendo questa oblazione un vero e proprio diritto soggettivo dell'imputato non subordinato a nessun altro presupposto).

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