Cassazione penale Sez. III sentenza n. 22936 del 26 maggio 2003

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di violenza sessuale di gruppo, l'intervento in itinere da parte di un corresponsabile che ha impedito la protrazione del delitto in atto, assume i caratteri di un vero e proprio ravvedimento operoso nell'ipotesi in cui la connotazione oggettiva della condotta abbia assunto un carattere permanente per essere stati gli atti di violenza ripetuti in un contesto temporale di rapida sequenza, in quanto ove al primo atto ne seguano altri in immediata successione, non č integrato un nuovo fatto delittuoso, bensė solo la protrazione della condotta che assume il carattere della permanenza.

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