Cassazione penale Sez. I sentenza n. 763 del 22 maggio 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

Il reato di cui all'art. 470 c.p. (vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o certificazione) costituisce autonoma figura di reato e non circostanza attenuante dei reati di cui agli artt. 467, 468, 469 c.p., anche se la relativa sanzione č indicata come «ridotta di un terzo» rispetto a quelle previste dalle norme incriminatrici degli stessi. Conseguentemente, in applicazione dell'art. 7, comma 1, c.p.p., la cognizione del delitto di cui all'art. 470 c.p., sanzionabile con pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni, appartiene alla competenza per materia del pretore. (Fattispecie relativa a conflitto negativo di competenza).

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