Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2533 del 21 gennaio 2010

(1 massima)

(massima n. 1)

In tema di procurata inosservanza di pena, la prova circa la consapevolezza dell'imputato di agevolare l'autore di un reato a sottrarsi all'esecuzione della pena può fondarsi sulla notorietà della caratura criminale del soggetto favorito, nonché del fatto che egli sia stato condannato per tale reato e che si sia reso latitante. (Fattispecie relativa all'assistenza prestata alla latitanza del capo di "cosa nostra").

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