Cassazione penale Sez. I sentenza n. 485 del 19 gennaio 1989

(2 massime)

(massima n. 1)

Il delitto di omicidio preterintenzionale richiede la volontarietā delle percosse e delle lesioni, alle quali consegue la morte dell'aggredito non voluta neppure nella forma eventuale ed indiretta della previsione e del rischio. Tale elemento intenzionale č desumibile essenzialmente dalle modalitā esteriori dell'azione, dalla reiterazione dei colpi, dalla vitalitā delle parti del corpo della vittima attinte dall'agente.

(massima n. 2)

L'indagine sulla colpevolezza di un soggetto ad imputabilitā diminuita va effettuata con gli stessi criteri adottabili nei riguardi del soggetto pienamente capace, nei casi contraddistinti da un dolo generico come l'omicidio, la rapina, il furto, le lesioni.

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