Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2036 del 21 settembre 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

Per la determinazione della pena agli effetti dell'applicazione delle misure cautelari, in caso di concorso delle aggravanti ad effetto speciale del reato di estorsione si deve far riferimento all'art. 629, comma secondo, c.p., che stabilisce la pena della reclusione da sei a venti anni e della multa da lire due milioni a lire sei milioni se concorre «taluna», cioè una sola, delle circostanze indicate nel terzo comma dell'art. 628 c.p. Ne consegue l'applicazione, nell'ipotesi di concorso di due o più delle suddette circostanze, della norma generale di cui all'art. 63, comma quarto, c.p., che prevede il potere del giudice di aumentare la pena, sicché il reato di estorsione rientra nella categoria di quelli puniti con pena superiore ai venti anni di reclusione, per i quali il termine di custodia cautelare per la fase del giudizio è di un anno e sei mesi.

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