Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 9387 del 7 settembre 1993

(1 massima)

(massima n. 1)

L'azione del coniuge divorziato volta ad ottenere dall'Inadel la corresponsione in forma indiretta — ai sensi dell'art. 3 della L. 8 marzo 1968, n. 152, in relazione all'art. 9 della L. 1 dicembre 1970, n. 898, sostituito dall'art. 2 della L. 1 agosto 1978, n. 436 e quindi dall'art. 13 della L. 6 marzo 1987, n. 74 — dell'indennità premio di servizio che sarebbe spettata al proprio ex coniuge, deceduto in mancanza di coniuge superstite, introduce una controversia che, in quanto limitata (per la non contestata esistenza dei requisiti soggettivi previsti dal citato art. 9) alla riconducibilità dell'indennità alla nozione di «altri assegni» di cui allo stesso art. 9, nonché alla computabilità in detta indennità di determinati compensi, ed in quanto intercorrente esclusivamente fra il coniuge divorziato e l'Inadel, ha natura previdenziale ed è perciò devoluta, ai sensi dell'art. 442 c.p.c., alla competenza per materia del pretore con il rito delle controversie di lavoro.

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