Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 355 del 15 gennaio 1997

(1 massima)

(massima n. 1)

Essendo i poteri cognitori del giudice circoscritti, all'infuori delle questioni rilevabili d'ufficio, dall'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi per la riforma delle decisioni sfavorevoli contenute nella sentenza di primo grado, l'onere della specificazione dei motivi d'appello esige che la manifestazione volitiva dell'appellante, indirizzata a ottenere la suddetta riforma, trovi un supporto argomentativo idoneo a contrastare la motivazione in proposito della sentenza impugnata, con la conseguenza che i motivi stessi devono essere pił o meno articolati a seconda della maggiore o minore specificitą, nel caso concreto, di quella motivazione. L'inosservanza di detto onere determina la nullitą dell'atto di appello, quando nessun capo della sentenza del primo giudice sia censurato con sufficiente specificazione, nullitą sanabile per effetto della costituzione dell'appellato, sia pure con salvezza dei diritti anteriormente acquisiti.

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