Cassazione penale Sez. I sentenza n. 259 del 28 febbraio 1992

(1 massima)

(massima n. 1)

Ai fini del riconoscimento del vincolo della continuazione in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., il giudice dell'esecuzione non può prescindere dalla considerazione dell'eventuale analogo riconoscimento già operato in sede di cognizione con riguardo ad una serie di episodi giudicati con unica sentenza, quando l'altro o gli altri episodi giudicati separatamente si collochino, rispetto ai primi, in un lasso di tempo analogo a quello tra essi intercorrente e sussistano altri elementi indicativi di una identità di disegno criminoso (quali, ad esempio, l'identica natura dei reati, l'analogia del modus operandi, la costante compartecipazione di altri determinati soggetti), tali da far ragionevolmente ritenere che, in caso di simultaneus processus, il giudice di cognizione avrebbe riconosciuto, per tutti gli episodi, la sussistenza del vincolo in questione.

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