Cassazione civile Sez. I sentenza n. 14979 del 28 giugno 2006

(2 massime)

(massima n. 1)

In tema di vendita all'incanto di beni immobili in sede fallimentare, il rinvio alle disposizioni del codice di procedura civile contenuto nell'art. 105 legge fall. comprende anche la disposizione dettata dall'art. 584 c.p.c., concernente l'istituto dell'offerta in aumento di sesto, il quale non č incompatibile con la previsione, nell'art. 108 legge fall., di un pių generale e discrezionale potere del giudice delegato di sospensione della vendita nel caso in cui ritenga che il prezzo offerto sia notevolmente inferiore a quello giusto, come č confermato dalla previsione per le esecuzioni immobiliari di un analogo potere (art. 586, comma primo, c.p.c., sost. dall'art. 19 bis del D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con modif. in legge 12 luglio 1991, n. 203).

(massima n. 2)

Tra gli affari civili urgenti, previsti dall'art. 92 dell'ordinamento giudiziario ed esclusi, a norma dell'art. 3 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, dalla sospensione dei termini processuali nel periodo feriale, di cui all'art. 1 della medesima legge, non sono comprese le vendite fallimentari. (Nella specie, si č ritenuto quindi soggetto a sospensione il termine per la presentazione dell'offerta in aumento di sesto, ex art. 584 c.p.c., in relazione ad una vendita di immobile in sede fallimentare).

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