Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 5133 del 26 maggio 1999

(1 massima)

(massima n. 1)

Qualora il giudice del merito ritenga sussistere un insanabile contrasto tra le varie deposizioni testimoniali in ordine ai fatti costitutivi della domanda e quindi rigetti la stessa, č configurabile la violazione del criterio dell'art. 116, primo comma, c.p.c. sulla valutazione con prudente apprezzamento delle prove e un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimitā, se il giudice abbia omesso di accertare, con adeguata motivazione, se le deposizioni vertono effettivamente sulle medesime circostanze di fatto. (Nella specie, il giudice di merito aveva rigettato la domanda diretta all'accertamento di un rapporto di lavoro domestico e di pulizia di uno stabile, deducendo la sussistenza di testimonianze contrapposte e l'impossibilitā di propendere per le une o le altre in base a criteri relativi all'attendibilitā dei testimoni; la S.C. ha annullato con rinvio la sentenza impugnata, in base al riportato principio e all'osservazione specifica che le deposizioni negative dei frequentatori della casa del presunto datore di lavoro avrebbero dovuto essere vagliate in base alla frequenza e alla localizzazione temporale delle visite).

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