Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9733 del 30 luglio 1999

(1 massima)

(massima n. 1)

Configura il reato di cui all'art. 718 c.p. l'esercizio del giuoco «chi trova un amico», nel quale l'elemento del fortuito e del casuale — e di conseguenza l'alea per il giocatore — prevalgono nettamente sull'abilità di quest'ultimo e sulla sua possibilità di determinare l'esito del giuoco medesimo. Trattasi infatti di un giuoco a piramide, inquadrabile tra quelli matematici, senza possibilità di incidere sulle fasi successive di esso perché la scelta degli altri soggetti è affidata a differenti giocatori e il tutto si riduce ad una attività sollecitatoria.

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