Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9538 del 19 settembre 1992

(1 massima)

(massima n. 1)

Integra gli estremi del delitto di cui all'art. 574 c.p. (sottrazione di persone incapaci), e non quelli di cui all'art. 605 stesso codice (sequestro di persona), il fatto di chi sottrae un minore degli anni quattordici al genitore — nella specie di un neonato alla madre — mediante rapimento. Infatti, il concetto di libertà personale, di cui all'art. 605 citato, deve essere interpretato come libertà di locomozione, libertà fisica, di movimento in uno spazio fisico, non come diritto di vivere in un certo ambiente, di realizzare la propria personalità nell'habitat naturale: tale diritto trova tutela nell'art. 574 c.p., che punisce un reato appartenente alla categoria dei delitti contro la famiglia, da considerarsi plurioffensivo, in quanto lede non soltanto il diritto di chi esercita la potestà (che è potere-dovere) del genitore, ma altresì quello del figlio a «vivere nell'habitat naturale» secondo le indicazioni e determinazioni del genitore stesso.

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