Cassazione penale Sez. III sentenza n. 9435 del 7 settembre 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

L'esibizione ostentata verso una donna del pene maschile, avente il fine di un soddisfacimento erotico dell'agente, integra il reato di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., e non gią quello di atti contrari alla pubblica decenza, di cui all'art. 726 stesso codice, perché l'azione compiuta si riferisce tipicamente alla sfera sessuale e si presenta chiaramente lesiva del comune senso del pudore.

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