Cassazione penale Sez. I sentenza n. 967 del 27 gennaio 1998

(1 massima)

(massima n. 1)

Gli stati emotivi o passionali, per loro stessa natura, sono tali da incidere, in modo pił o meno massiccio, sulla luciditą mentale del soggetto agente senza che ciņ, tuttavia, per espressa disposizione di legge, possa escludere o diminuire l'imputabilitą, occorrendo a tal fine un quid pluris che, associato allo stato emotivo o passionale, si traduca in un fattore determinante un vero e proprio stato patologico, sia pure in natura transeunte e non inquadrabile nell'ambito di una precisa classificazione nosografica. L'esistenza o meno di detto fattore va accertata sulla base degli apporti della scienza psichiatrica la quale, tuttavia, nella vigenza dell'attuale quadro normativo e nella sua funzione di supporto alla decisione giudiziaria, non potrą mai spingersi al punto di attribuire carattere di “infermitą” (come tale rilevante, ai sensi degli artt. 88 e 89 c.p., ai fini della esclusione e della riduzione della capacitą d'intendere e di volere), ad alterazioni transeunti della sfera psico-intellettiva e volitiva che costituiscano il naturale portato degli stati emotivi o passionali di cui si sia riconosciuta l'esistenza.

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