Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2624 del 3 luglio 1996

(1 massima)

(massima n. 1)

Ai fini della revisione, non ha alcuna rilevanza la circostanza che il condannato abbia potuto dare causa — per dolo o per colpa — alla sentenza da revocare. Invero l'esclusione, in tale ipotesi, della riparazione dell'errore giudiziario a favore del prosciolto in sede di revisione (art. 643 comma 1 c.p.p.) rivela implicitamente come il legislatore abbia voluto comunque liberare l'operatività della revisione dalla preclusione derivante dal comportamento processuale, negligente o addirittura doloso, della parte quanto alla mancata produzione della prova esistente e conosciuta.

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