Cassazione penale Sez. Unite sentenza n. 27918 del 14 luglio 2011

(2 massime)

(massima n. 1)

Ai fini dell'acquisizione mediante lettura dibattimentale, ex art. 512 bis c.p.p., delle dichiarazioni rese, nel corso delle indagini, da persona residente all'estero, č necessario preliminarmente accertare l'effettiva e valida citazione del teste non comparso - secondo le modalitā previste dall'art. 727 c.p.p. per le rogatorie internazionali o dalle convenzioni di cooperazione giudiziaria - verificandone l'eventuale irreperibilitā mediante tutti gli accertamenti opportuni. Occorre, inoltre, che l'impossibilitā di assumere in dibattimento il teste sia assoluta ed oggettiva, e, non potendo consistere nella mera impossibilitā giuridica di disporre l'accompagnamento coattivo, occorre che risulti assolutamente impossibile la escussione del dichiarante attraverso una rogatoria internazionale concelebrata o mista, secondo il modello previsto dall'art. 4 della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale, firmata a Strasburgo il 20 aprile 1959.

(massima n. 2)

Ai fini dell'operativitā (art. 526, comma primo, bis c.p.p.) del divieto di provare la colpevolezza dell'imputato sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si č sempre volontariamente sottratto all'esame dell'imputato o del suo difensore, non č necessaria la prova di una specifica volontā di sottrarsi al contraddittorio, ma č sufficiente - in conformitā ai principi convenzionali (art. 6 CEDU) - la volontarietā dell'assenza del teste determinata da una qualsiasi libera scelta, sempre che non vi siano elementi esterni che escludano una sua libera determinazione.

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