Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1153 del 22 giugno 1995

(1 massima)

(massima n. 1)

Il giudice dell'udienza preliminare, in virtł del dettato dell'art. 424 c.p.p., dą immediata lettura della sentenza di non luogo a procedere ovvero, se non sia possibile procedere alla redazione immediata dei motivi, provvede non oltre il trentesimo giorno da quello della pronuncia. Egli non ha, invece, la facoltą — accordata al solo giudice del dibattimento dall'art. 544, comma 3 c.p.p. — di indicare nel dispositivo un termine pił lungo, non eccedente comunque il novantesimo giorno da quello della pronuncia.

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